L’importanza dell’empatia come qualità del cuore

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L'importanza dell'empatia come qualità del cuore Sebastiano Dato Coaching Online

Cos’è l’empatia? Quali sono le caratteristiche delle persone empatiche?

L’empatia è una qualità umana. Spesso viene confusa con “simpatia” oppure con il fatto di entrare in risonanza con ciò che prova un amico o un conoscente (e in quel caso si crede di provare le stesse cose). Insomma, si fa tanta confusione su questo tema ed è proprio per questo che ti propongo un approfondimento su cos’è l’empatia e quali sono le caratteristiche delle persone empatiche.

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Cos’è l’empatia?

L’empatia è uno strumento della buona relazione. Possiamo pensare all’empatia come un linguaggio universale che ci permette di comunicare ed entrare in relazione con le persone a prescindere di quale sia la lingua che parlano.
Una definizione di empatia con cui ci si scontra spesso ma che non amo particolarmente è questa: la capacità di mettersi nei panni degli altri.

Prova a immaginare di indossare gli indumenti di un’altra persona: sentirai il loro profumo, l’odore del detersivo con cui sono stati lavati in precedenza. Prova adesso a immaginare gli stessi panni pregni del sudore del loro proprietario: sicuramente non sarebbe gradevole la sensazione, e il nostro corpo assorbirebbe quegli stessi “odori” pungenti.
Se metti addosso vestiti che non sono tuoi o, peggio ancora, che sono stati già indossati da altri, avrai addosso profumi che non ti appartengono. Ecco perché non amo particolarmente questa definizione.

L’empatia è sì una capacità, ma di accogliere l’altro. La parola magica è “accoglienza” quindi, intesa come il saper fare spazio dentro di sé per permettere all’altra persona di abitarlo con il suo vissuto e le sue emozioni. Tutto questo nella totale assenza di giudizio rispetto a chi è e cosa prova.

L’empatia tra due persone è accoglienza

Quando c’è empatia tra due persone si crea un clima accogliente, non giudicante. Immagina di dover essere ospitato per qualche giorno a casa di amici. Se sai che dovrai andare incontro ad una continua critica, ad un processo costante, l’idea di quel soggiorno è a dir poco infernale!
Come quando sei ospitale in casa tua, l’assenza di giudizio permette a chi è in relazione con te di sentirsi comodo e all’empatia di emergere.

Una persona empatica rivolge l’attenzione sull’altro. Se poni l’attenzione su di te nei tuoi rapporti interpersonali, finirai col pensare soltanto al tuo tornaconto: metterai le tue necessità al primo posto rispetto a quelle delle altre persone. Certo, come sai è importante mettere i giusti confini; ma centrare tutto in modo assoluto sulla tua persona non è buono, per te in primis.

Del resto è una società egosintonica. Viviamo un mondo incentrato sul culto di sé e sull’autoproclamazione. Puoi vivere una caricatura di quanto appena detto quando ti trovi in fila alle poste per un pacco o una raccomandata: se ti soffermi ad ascoltare i discorsi della gente, è una continua competizione a chi ha il maggior numero di disgrazie e chi possiede le peggiori! Pazzesco!

È la lotta al primato persino nella sofferenza!

Come sviluppare l’empatia

Un quadro del genere, va da sé, crea separazione tra le persone invece di unirle. Mi sembra chiaro come l’empatia sia una caratteristica essenziale per viver meglio. Come allenarla, dunque?
Innanzitutto, occorre comprendere che essere empatici non vuol dire prodigarsi per l’altro, bensì mettersi come primissima cosa in una posizione di ascolto.

1. Allenati all’ascolto

È essenziale allenarsi ad ascoltare, non solo ciò che l’altro dice ma anche ciò che tu stesso senti, dando attenzione al tuo stato d’animo. Se rimani connesso a te stesso mentre ti sintonizzi nella relazione, riesci a sentire ciò che provi, a dare un nome alle tue emozioni e a riconoscerne il significato, sviluppando così la tua intelligenza emotiva. 

Partendo da te stesso, sarai capace di dare ascolto a ciò che l’altro dice e, soprattutto, a come lo dice. Per esempio, se un tuo amico ti racconta di essere incazzato nero e lo fa continuando a sorridere e sghignazzare, ti sembra che il suo modo di comunicare sia coerente con ciò che ti dice?
A quel punto, ricordandoti che alla base dell’empatia risiede l’assenza di giudizio: puoi restituire un feedback dicendo che quello che ti sta trasmettendo in quel momento non è rabbia bensì delusione o quant’altro.

Ciò significa che l’altro mente e che in realtà è deluso, non arrabbiato? Assolutamente no! Ed è proprio qui che emerge la differenza tra l’atto di mettersi nei panni dell’altro e l’accoglienza del vissuto: conoscerti ti permette di riconoscere e prendere consapevolezza del fatto che ciò che senti è solo ed esclusivamente tuo. Appartiene a te, e non all’altra persona; un’emozione che risuona dentro di te attraverso il racconto di chi ti sta di fronte.

2. Occupatevi, insieme, della questione

Accolto il vissuto, puoi occupartene insieme all’altro. Metti al centro, nella relazione, la problematica in modo da occupartene insieme alla persona in modo oggettivo. Non devi fare in modo di sostituirti all’altro: ciò creerebbe dipendenza e rinvierebbe un messaggio giudicante del tipo “tu non ce la fai da solo, lascia fare a me”.

Se ti lasci influenzare crei promiscuità emotiva. L’intoppo di molti rapporti è rappresentato dal fatto di lasciarsi contaminare dagli stati d’animo altrui. Ciò è valido soprattutto nella condivisione della rabbia o della sofferenza, di esperienze dolorose da cui ci si lascia trascinare finendo per affondare insieme all’altro. È necessario invece elaborare soluzioni e alternative rimanendo con l’altro, a fianco, e non immedesimandosi e contagiandosi a vicenda nel malessere.

Anche la gioia può contagiare negativamente. Accade molto spesso di provare invidia per le gioie delle persone care; va da sé che una reazione emotiva del genere rappresenta proprio il contrario di empatia. Essere una persona empatica equivale ad accogliere il vissuto triste e doloroso, ma anche quello felice e gioioso; stare con l’altro in uno stato di gioia significa condividerlo e arricchirsi di esso reciprocamente. È possibile gioire dei successi altrui e da essi prendere ispirazione e lavorare insieme per muoverti anche tu verso quella direzione.

L’esigenza di aumentare l’empatia

Carl Rogers definiva l’empatia come una delle qualità umane. Come ti dicevo, però, la società moderna è basata sull’accrescimento di potere estetico e sull’autocelebrazione. Ciò crea una separazione netta tra le persone, crea distanza e semina paura: la paura di sentirsi inadeguati,il timore della sconfitta, paura di rimanere soli se non si riesce a dimostrare forza.

La voglia di aver ragione a tutti i costi, la fame di potere, seppur diano immediata gratificazione una volta soddisfatte lasciano un vuoto interiore enorme, colmabile solo attraverso l’armonia relazionale.
L’empatia permette di riformare l’unità e l’equilibrio tra le persone, di occuparsi di ciò che si vive nella collettività anche a livello storico.

Conclusione

Cerca di acquisire le caratteristiche delle persone empatiche poiché le aspettative e le accuse creano distanza, mentre comprendere, accogliere e accettare dirigono verso un’unica direzione, pur non lasciandosi contaminare dal vissuto emotivo altrui.

Se vuoi posso sostenerti attraverso un percorso insieme su Skype per sostenerti nel tuo cammino per sviluppare l’empatia e migliorare così le relazioni del tuo quotidiano.

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Ascolta “L’importanza dell’Empatia come qualità del cuore” su Spreaker.

Sebastiano Dato

Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

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