“Non so cosa fare, mi annoio” – Come uscire dalla noia

Tempo di lettura: 5 minuti

Non so cosa fare, mi annoio Sebastiano Dato Counseling Online

  • Perché ci si annoia nella nostra società, piena di stimoli?
  • Qual è il significato della noia?
  • Esercizio per combattere la noia.

Cosa fare quando ti annoi?

Ultimamente ricevo molti messaggi da parte di persone che pongono come problematica la noia: “Non so cosa fare, mi annoio” oppure “Ho così tante cose da fare, ma non ho voglia di fare niente” e ancora “Non ho nulla da fare”. Ho pensato di dedicare a questo tema l’episodio di oggi e di proporti sia una riflessione che un esercizio in conclusione, per capire come uscire dalla noia.

Puoi guardare il video o ascoltare la versione audio in fondo alla pagina. In alternativa, continua a leggere.

Non so cosa fare – La noia nella nostra società

Partiamo da cos’è la noia. Si tratta di quella sensazione di stanchezza ed infelicità legata al fatto di non aver nulla da fare o alla mancanza di interesse sincero verso gli stimoli che arrivano dall’esterno.
Oggi viviamo in una società in cui annoiarsi dovrebbe essere molto strano, dal momento che siamo travolti da una rapida e continua evoluzione. Una società piena di stimoli.

In realtà è proprio la noia a prevalere sull’uomo moderno. L’evoluzione continua, soprattutto a livello tecnologico, offre l’opportunità di fruire di prodotti pronti all’uso per sconfiggerela noia. Tali stimoli vengono consumati in breve tempo e, con altrettanta facilità, ci si stanca di ciò che si ha e si desidera un’ulteriore novità per evitare di alzarsi dal letto con l’enigma “Non so cosa fare oggi”.

Così facendo, gli innumerevoli input assumono uno spessore quasi nullo: sono mere scappatoie adatte a colmare solo momentaneamente un vuoto interiore. Quest’ultimo si riforma velocemente e torna con maggior vigore.
D’altra parte, mi viene da pensare che ai rapidi ritmi moderni si contrappone proprio la noia, con la sua sensazione di sospensione nel tempo, come se tutto intorno rallentasse.

Maggiore tecnologie, maggiore noia

È possibile oggi annoiarsi? In un mondo con così tanto da fare è sì possibile, ma non accettabile: ci comportiamo in modo da rifiutare e denigrare la noia quando subentra nella nostra vita, adoperandoci subito in qualcosa di poco conto da fare per scacciarla.

Ma non è sempre stato così, in realtà. Un tempo i bambini inventavano giochi e attività stravaganti proprio guidati dalla loro noia. E così, una canna di bambù poteva diventare una spada; due mollette incastrate tra loro si trasformavano in una pistola. Tutti strumenti funzionali a creare storie, giochi o simulare ciò che facevano gli adulti.
In quest’arte di ingegnarsi, la noia non era da concepire come un nemico da abbattere ma più come un amico che incoraggiava a sviluppare idee creative.

Oggi la panacea si chiama smartphone. Il bambino non ha più il permesso di annoiarsi perché altrimenti disturba; viene così messo a tacere, buono e tranquillo nel suo passeggino, facendolo giocare con lo smartphone o mostrandogli i cartoni animati dal tablet. Gli adulti possono così tornare a fare le cose dei grandi e i bambini imparano come combattere la noia in modo malsano e poco utile sul lungo termine.

Le cause della noia sono all’interno, non all’esterno

Dalle scappatoie prêt-à-porter si viene assuefatti. È così che quando ti annoi e non sai cosa fare inizi a proiettare la tua mancanza di stimoli all’esterno. Forse i tuoi amici non sono più divertenti come prima ed è il momento di cambiare gente da frequentare; magari la città in cui vivi non ha una vasta gamma di offerte che attirino la tua attenzione e sarebbe meglio trasferirti in una metropoli. Se metti in atto questi tentativi, possono darti l’impressione di una risoluzione che, però, scade rapidamente.

Fattori come quelli appena citati potrebbero anche avere una certa rilevanza, ma proiettare fuori ciò che di fatto avviene dentro porta a fissarti e distogliere l’attenzione da ciò che realmente succede nel profondo. È infatti in atto un conflitto tra i tuoi stimoli o desideri autentici e le situazioni che sei abituato a vivere nonostante questi causino la tua infelicità. D’altronde, rappresentano pur sempre una base sicura per non correre rischi e affrontare l’ignoto!

La proiezione è l’ennesimo modo per fuggire dalla realtà. Tutte le energie sono così dedicate a mantenere viva la lotta tra una situazione familiare e una che rappresenta la novità e il vivo interesse, tenendo così quest’ultima a bada per non affrontare il cambiamento.
Ecco perché mancano le energie. Ecco il motivo per cui spesso si preferisce dormire pur di non vivere il contatto con la noia (e, di conseguenza, di rimanere svegli la notte tenendo impegnata la mente con i propri pensieri).

La noia è un invito al nuovo

Il verbo annoiare è transitivo. La nostra magnifica lingua ci permette di comprendere come l’azione di annoiarsi transiti da una fonte a noi stessi. Cosa vuol dire? Beh, che dovremmo capire che non sono gli altri ad annoiarti o gli stimoli ad aver perso interesse, ma sei tu stesso la principale causa della tua noia.
Quando dici “Mi annoio”, assume un senso tutto nuovo: non stai semplicemente descrivendo lo stato di noia che vivi, ma che appartiene a te la responsabilità di causare la tua noia.

Se inizi a prenderti la responsabilità e osservare come entri in contatto con la noia, riuscirai a sviscerare quella lotta che tieni in vita dentro di te e a capire come ti impedisci di dedicarti alle attività che suscitano in te interesse. Anche se dici di non saper cosa fare, nel profondo vive l’ardente desiderio di attivarti verso ciò che ti attrae. Sei solo così impegnato a reprimerlo per mantenere lo status quo da dimenticartene, trasformando il conflitto in automatismo.

La noia, però, ti invita alla novità. Così come l’apatia, vuole comunicarti che c’è qualcosa di nuovo di cui vorresti far esperienza, di cui senti bisogno.
Assumiti la responsabilità della tua gioia comprendendo quali sono gli elementi di novità che vuoi introdurre nella tua vita. Quali nuovi interessi desideri coltivare e stai mettendo da parte? Come ti impedisci di seguire le tue naturali aspirazioni?

Esercizio per uscire dalla noia

Per uscire dalla noia occorre dedicarle la tua attenzione. Veniamo quindi al nostro esercizio.
Quando senti che la noia subentra, sia momentaneamente che in modo prolungato nel tempo, prova a scrivere su un foglio tutto ciò che per te risulta noioso. Immagina di scrivere loro una lettera, iniziando con la frase:

X sei noioso perché…

Che sia la presentazione di un collega di lavoro o la spiegazione di un professore, prova a descrivere i motivi per cui ti annoia così tanto.
Fatto ciò, non fermarti. Continua ad andare oltre e a lasciar che le parole fluiscano liberamente dalla mente al foglio; sicuramente avrai altre cose da dir loro.

Se l’esercizio di risulta difficile, prova a scrivere della difficoltà che provi in quel momento e a porre il tuo interesse su di essa.
Se ti forzi a pensare a una lunga lista di nomi e cose, scrivi di come ti obblighi a voler creare un elenco così ricco.
Fammi sapere cosa nasce di nuovo da questo esercizio con un commento.

Se vuoi, puoi anche unirti al nostro Training alla Gioia e ricevere messaggi extra e riflessioni direttamente sul tuo smartphone. Per partecipare, compila il form per registrarti e segui le indicazioni.

Infine, se pensi che la tua vita abbia bisogno di novità e vuoi una guida per raggiungere i risultati che vuoi ottenere ed essere felice, contattami per un percorso di crescita personale insieme.

Ascolta “”Non so cosa fare, mi annoio” – Come uscire dalla noia” su Spreaker.

Sebastiano Dato

Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

2 risposte

  1. secondo me la noia parte dall’esterno e non dall’interno, io abito in un posto che odio, solo per dei motivi famigliari non me ne sono ancora andato via e ho il lavoro in zona che potrei comunque trasferirlo, nel 1991 questa cosa latente di noia dormiente mi è venuta fuori, e l’ho scoperto da poco dopo lunghe meditazioni che l’oggetto in questione del malessere era il territorio e non qualcosa di interno, non dovuto a emozioni negative o delusioni d’amore come qualcuno benpensante mi aveva accennato, l’ho scoperto da solo, era il territorio poichè in quel periodo ero andato al sabato a fare un corso di computer in altra città, tutto mi sembrava diverso, preferivo andare al corso che stare a girare con alcun amici in città nel pomeriggio, adesso a 47 anni sarei più consapevole della felicità che non a 20 o 25 e vivrei meglio i momenti, adesso la noia e persistente e mi salvo solo col lavoro da postino ma nel fine settimana iniziano i problemi, non ho nemmeno una ragazza e comunque non la cercherei in zona, anche qui l’utopica felicità di trovarsi una compagna che diventi moglie è una chimera e non porta felicità vera se poi non viene espressa con dovuti accorgimenti, trovo solo beneficio quando esco dalla zona di comfort che per me è una zona buia e vado a trovare una signora a 90 km di distanza, altra gente altre maniere, altri posti da visitare, stop, fate voi se questa è vita? fabio47

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