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Secondo la ricerca (Singer, Klimecki 2014), esistono due tipi di empatia.
- La prima è l’empatia reattiva, che è un sentire l’altro. Porta, in modo automatico e privo di consapevolezza, ad assorbire le sue emozioni e a farsene carico mettendo spesso le proprie da parte. E questo fa sentire sovraccarichi, angosciati: si ha voglia di chiudersi e di ritiro.
Si tratta però di contagio emotivo, un precursore dell’empatia che però non è empatia. Infatti, la ritroviamo nei bambini quando assorbono le emozioni e le intenzioni dei genitori. - La seconda è l’empatia ricettiva, cioè sentire con l’altro. Ci si apre a quello che sente e sinceramente preoccupati lo si vuole aiutare, ma rispettando quello che si sente dentro. Rimanendo cioè in contatto delle proprie emozioni.