Senso di insoddisfazione anche se non ti manca nulla: cosa fare?

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L’articolo in sintesi

Se senti che nella vita non ti manca nulla ma provi ugualmente un senso di insoddisfazione, per superarlo comincia a chiederti questa domanda: “Quanto spazio dedico al gioco nella mia vita oggi e quanto vorrei dedicarne domani?”
Giocare, infatti, è una cosa seria: prenderti del tempo per te per fare qualcosa per il puro piacere fine a se stesso (e non per il dovere o per essere produttivi) è una componente essenziale della vita. Ti permette di fare leggerezza, di godere della semplicità, di amarti e di colmare il vuoto dell’insoddisfazione. Di vivere realmente il frutto del tuo lavoro.
Ascolta i tuoi bisogni e impara a giocare e scherzare. Fare ciò che ami, col solo fine di star bene, è salutare e ti aiuterà a superare l’insoddisfazione.

Cosa causa il continuo senso di insoddisfazione?

La società di oggi è basata sullo stress. Sembra quasi che non essere stressati sia sinonimo di improduttività: “Se non sei stanco, non hai lavorato duro”. Le persone sono sempre più sovraccariche, non si danno la possibilità di raccogliere i frutti del proprio lavoro e anche se nella vita sentono di avere tutto… si sentono eterne insoddisfatte.

Quando nel mio percorso lavoro con le persone sull’insoddisfazione, queste spesso sentono di vivere in funzione del fare: lavoro, casa, figli, partner… un continuo prodigarsi in funzione degli impegni che porta a sentirsi ansiosi e affannati. Del resto, però, non occuparsi di tutto le farebbe sentire in colpa!

Lo stress porta all’insoddisfazione: hai tutto, ma a che prezzo?

“Non so più chi sono”. A furia di stare sul fare è questo che i miei allievi si dicono, avendo perso di vista se stessi e non riuscendo più a identificarsi con nulla che faccia star bene. Si chiedono infatti “Cosa mi piace?”, “Se cambio lavoro, dove vado se non so neanche cosa mi interessa?”, nel tentativo di trovare una soluzione.

Così si bloccano quando incontrano un ostacolo e non riescono più ad uscire da un loop mentale che, qualsiasi cosa succeda, li riporta al punto di partenza. La vita inizia facilmente a girare attorno ai problemi, ed è così che si perde di vista se stessi. Ci si identifica col problema stesso, e non esiste altro nei propri pensieri.

Esercizio per interrompere il loop dell’insoddisfazione

Ti propongo un esercizio che faccio con i miei allievi. Siediti in una posizione comoda, poggiando bene la schiena. Tocca il pavimento con la pianta dei piedi (se vuoi, togli le scarpe) e porta l’attenzione sul tuo respiro. Ascoltalo, seguine il flusso. Ad ogni espirazione, rilassa i muscoli delle gambe e delle braccia.

Ripeti a te stesso che tutto sommato stai facendo tanto nella vita e lo stai facendo bene. Hai meritato il diritto di prenderti del tempo per te, per amarti, coccolarti e dedicarti a ciò che ti sta a cuore e ti rende felice.

Fermati. Spostati dalla dimensione del fare a quella dello stare: con te, con le tue emozioni, con gli altri.

Come superare l’insoddisfazione continua?

Quanto gioco c’è nella tua vita? Giocare è esso stesso vita, e non una cosa da bambini. Ne è una componente fondamentale, assieme a salute, lavoro, relazioni e spiritualità. Ti permette di stare in contatto con i tuoi bisogni, di creare piacere per te. Questa è la base della soddisfazione personale, e se manca è proprio il tassello per uscire dall’insoddisfazione continua.

Magari ti senti in colpa quando prendi del tempo per te perché ti sembra inutile. e pensi non sia produttivo. Senti che non stai facendo niente per il futuro dei tuoi figli; oppure sono gli altri a farti sentire in difetto, come quando ti criticano perché vai via dall’ufficio secondo gli orari stabiliti e ti fanno sentire in colpa nonostante la mattina sia arrivato con due ore di anticipo.

La chiave per sentirsi soddisfatti è seguire il proprio disegno di vita. Non quello degli altri o della società. Occorre che tu faccia il passaggio da vivere per lavorare a lavorare per vivere. E tieni a mente che il lavoro non è soltanto quello stipendiato, ma qualsiasi impegno che “si deve fare”.
Aggiungi il gioco alla tua vita, il piacere: aggiungi, cioè, elementi di bellezza! Desidera, immagina e dopo agisci in funzione del tuo bene.

Per disegnare la mappa di una vita soddisfacente, parti da queste due domande:

  • Quanto gioco c’è nella mia vita oggi?
  • Quanto spazio, invece, vorrei dare al gioco domani?

Da qui, inizia a progettare. Senza complicare: va’ invece alle cose semplici.

La soddisfazione arriva quando semplifichi la vita

Non è tutto un problema, e tu vai bene così come sei. Quando la vita è complicata, piena di responsabilità, è con il problema che ci si identifica. Infatti:

“Se l’unica cosa che hai è un martello, è allettante trattare tutto come fosse un chiodo.”

A.Maslow

Dobbiamo invece immaginare la vita come semplice: se tutto ti appare come un problema, tanto da smarrirti nella ricerca di soluzioni, semplifica. Ritrovati nella semplicità.

In conclusione

Abbiamo visto quanto sia importante il gioco per avere una vita di cui esser fieri e soddisfatti. Parlando di gioco, molti miei allievi obiettano: “Ma io gioco con i miei figli!”. Certo, e sarà anche piacevole. Ma diciamoci la verità: è anche stancante, e quelli sono i loro giochi, non i tuoi.
Se togliamo l’elemento del gioco, rimane una quotidianità che si ripete, uguale, in modalità automatica, a cui si aggiungono i pesi, le aspettative e le responsabilità che diventano difficili da sostenere.

PS: come hai visto non ti ho parlato di tecniche magiche e di mosse acrobatiche. Saranno anche utili, ma senza una chiara visione non si va lontano. Se anche tu ami guardare l’orizzonte e non fermarti a ciò che c’è sotto il tuo naso, unisciti gratuitamente al mio canale Telegram. Lì costruiamo un approccio sano alla vita: il nostro.

Sebastiano Dato

Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

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