Ognuno di noi sente il bisogno di sentirsi riconosciuto, di ricevere le giuste attenzioni dalle altre persone.
Quando nasciamo, ad esempio, abbiamo la necessità di sentire il contatto con la mamma, di essere accolti nel suo calore, nel suo profumo, avvolti e protetti dal suo abbraccio.
Crescendo, cominciamo a sentire il bisogno di ricevere altri tipi di riconoscimento, per lo studio, per l’attività sportiva, per il raggiungimento di tappe importanti durante la vita.
In altre parole, vogliamo che le persone con cui entriamo in relazione ci vedano, che si accorgano di chi siamo e cosa facciamo. Un bisogno che può essere soddisfatto da azioni fisiche (una carezza, un abbraccio, un bacio, una pacca sulla spalla) o da gesti simbolici (uno sguardo, un segno, un complimento).
Quando non ci sentiamo riconosciuti, questo influenza il nostro modo di vederci e le nostre azioni. Pensaci: se le persone ridono di te, ti svalutano di continuo e si prendono gioco di te, quale sensazione si viene a formare dentro di te? Beh, probabilmente che ci sia qualcosa in te che non va, che sei incapace e per questo hanno ragione a trattarti in quel modo.
Inconsciamente, agirai così da confermare il modo in cui gli altri ti vedono, magari commettendo errori sul lavoro, ridicolizzandoti oppure evitando di prendere una posizione tra amici. E questo perché spesso la nostra storia e le nostre esperienze ci insegnano che è meglio ricevere attenzioni per noi denigranti e deleterie piuttosto che essere ignorati e non riceverne affatto.
Bisogno di riconoscimento e autostima
Il motivo per cui ti parlo del bisogno di riconoscimento, quindi, è la stretta connessione che ha con l’autostima e con il tuo benessere psico-fisico. Quando ti senti accolto dagli altri, quando senti che c’è qualcuno che ti ama, che si accorge di te e vede ciò che fai, ricevi un rinforzo positivo che contribuisce ad aumentare il tuo livello di autostima. Di conseguenza, ti sentirai bene con te stesso e in armonia con il mondo e le persone che ti circondano.
Ti basti pensare che quando un bambino riceve attenzioni e cure da parte dei genitori, dall’essere tenuto in braccio, al ruttino, alle carezze con il borotalco, viene stimolato il suo sviluppo fisico e mentale a livello chimico.
Se al contrario manca il contatto fisico, il bambino può andare incontro alla cosiddetta “sindrome da deprivazione materna“, con un deterioramento delle funzioni cognitive e corporee che potrebbe portarlo addirittura alla morte.
Attenzione: non ti sto suggerendo di fare le cose per gli altri in modo da piacere a tutti. Ricorda che uno dei pilastri dell’autostima è l’integrità, cioè la capacità di rimanere sé stessi e agire in linea con i propri valori.
Come soddisfare il bisogno di riconoscimento?
1. Prendi consapevolezza
Come ti ho detto all’inizio, ognuno di noi ha bisogno di riconoscimento. Il primo passo per soddisfare questa necessità è prenderne consapevolezza.
Quando senti il bisogno di esser visto ma non rimani in contatto con ciò che senti, eviti le attenzioni, provi a dimostrare di poter riuscire nelle cose senza l’aiuto degli altri e allo stesso tempo metti in atto azioni per colmare un vuoto che però ledono la tua persona. Ad esempio, lavori fino a tardi per farti vedere come un buon membro essenziale del team, oppure pulisci casa di continuo fino allo sfinimento per mostrare quanto ti adoperi per la tua famiglia.
Combacia con la tua esperienza?
Bene, vai al nocciolo della questione. Smetti di farti del male e ricerca il vero significato del tuo vuoto. Entra in contatto con le tue vere necessità, comprendi in quali settori della tua vita hai bisogno di riconoscimento e da chi vuoi sentirti visto. Se lo trovi difficile, un percorso ben strutturato può aiutarti nella ricerca di senso e nella costruzione di azioni sane per il tuo star bene.
2. Chiedi al mondo di accorgersi di te
Ho partecipato un giorno ad una sessione di Counseling di gruppo in cui uno dei membri riuscì ad alzarsi e ad affermare davanti a tutti “Io esisto e voglio che mi vediate!”. Per noi fu un’emozione immensa vedere il suo volto riempirsi di luce nel pronunciare queste parole. Era passato da uno stato di sottomissione alla vita che lo stava lentamente affossando ad uno tutto nuovo che per lui rappresentò la rinascita.
Nella società occidentale, veniamo cresciuti con la convinzione limitante che chiedere attenzioni sia vietato. Hai mai preso un bel voto a scuola o all’università ma, per mostrarti umile, hai preferito non dichiararlo? Ti è capitato invece di lamentarti con gli amici dichiarando apertamente di aver ricevuto un brutto voto? Ecco, è proprio di questo che sto parlando!
Una volta consapevole del tuo bisogno di riconoscimento, prova ad esprimerlo e manifestarlo. Dichiara il tuo vero valore attraverso la persona che sei; dì agli altri di aver necessità di essere ascoltato, di ricevere una carezza, un’opinione, un abbraccio.
Chiedi. Và e prendi ciò che ti serve dalla vita senza aspettare che ti venga consegnato a domicilio.
3. Comincia tu a riconoscere gli altri
Chiama una persona che stimi in modo sincero per dirle cosa apprezzi in lei. Dille che ti piace il suo modo di essere, il suo comportamento con gli altri, il carisma che ha quando parla. Ringraziala per quello che fa perché significa molto per te, perché lo consideri un dono.
Se tu ricevessi una chiamata del genere, come ti sentiresti?
Non si tratta soltanto di “essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo“. Riconoscere qualità che ti piacciono negli altri equivale un po’ a rispecchiarti e riconoscere te stesso.
La cosa bella di questo esercizio, infatti, è che pur facendo del bene ad un’altra persona sarai tu stesso a sentirti meglio, più forte.
Quindi, riepilogando, tutti provano il bisogno di sentirsi riconosciuti, fin dai primi anni di vita. Fà contatto con questa necessità e prendine consapevolezza, così da riuscire a dichiarare di esistere e chiedere agli altri le attenzioni che meriti. Per iniziare, comincia tu a riconoscere le persone che stimi per farne esperienza e stare meglio.
4 risposte
Cordiale autore, la voglio informare che al giorno d’ oggi parlare della collettività é molto difficile, in quanto, vista la diversità dal punto di vista intellettivo di ogni individuo, è molto difficile trovare delle “leggi” che valgano in ogni situazione specifica, per intenderci, stiamo parlando di “leggi generalizzate a livello di collettività della filosofia e/o psicologia”
Se si vuole stabilire delle leggi a livello di collettività, si consiglia di considerare molti casi distinti e di stabilire per ciascuno di essi una legge che vale in ogni situazione specifica e di stabilire successivamente una legge che associa ogni situazione specifica a un caso distinto (in funzione di alcuni parametri specifici) che a sua volta associa la legge stabilita in un primo momento.
Paolo
Gentile Paolo, parlando di persone posso solo dare degli spunti che ognuno cala nella propria esperienza personale. Non è obiettivo di questi contenuti dare delle “leggi” universali, ancor mano poiché si parla di persone.
Sebastiano Grazie mille per questo utilissimo e confortante articolo !!!
Ti ringrazio del feebdack! Sono felice che ti sia stato d’aiuto!