“Come fare a conciliare il tempo nella vita professionale con il tempo nella vita privata. Cioè come far incontrare le due sfere della nostra vita?”
Oggi risponderemo a questa domanda di Deborah, un membro del nostro Training alla gioia.
Cara Deborah, sfondi una porta aperta: la maggior parte delle persone che mi capita di incontrare, specialmente in consulenza, fanno difficoltà a conciliare lavoro e vita privata. Quando vogliono dedicare del tempo ad un proprio progetto, alla propria crescita personale o al proprio benessere, mettono spesso davanti tre tipi di resistenza: non avere soldi, non avere tempo, non avere abbastanza competenze.
Il punto di partenza spesso viene cercato al di fuori di sé e ha a che fare con il possesso. Nel caso del tempo, per esempio, si cerca di possedere più tempo, di accumularlo; questo però è impossibile! Come fai a ingabbiarlo, a incapsularlo o a metterlo in tasca, in modo da averne di più? È semplicemente impossibile farlo, infatti, perché il tempo è inesorabile.
Sentiamo soltanto il suo fluire; possiamo scandirlo attraverso l’utilizzo dell’orologio o del calendario, ma non possiamo congelarlo.
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Tempo di qualità o non avere tempo?
Capisci che non è un problema di quantità: potremmo liberare del tempo. Svolgendo una professione full time potremmo impiegare gran parte della nostra giornata, dalle 8 alle 9 ore, sul posto di lavoro. Togliendo il tempo per dormire, rimarrebbe poco spazio. Proviamo a cercare un lavoro part time… ma questo risolverebbe le cose? Ti cito un versetto biblico che dice: chi è fedele nel poco è fedele nel molto. Mi sembra emblematico perché spesso, pur liberando più tempo, si instaura il meccanismo di pensiero della procrastinazione: “Beh, tanto ho tutto il pomeriggio. Posso farlo tra un’ora! – Posso farlo tra due ore!”.
Si finisce così per rimandare, rimandare… e anche lì, pur avendo fatto un’azione concreta, non ricavarne nulla e non arrivare a nessun risultato! Non è quindi una questione di quantità del tempo, ma di qualità. In che modo impieghiamo il tempo che abbiamo a disposizione, e che per inciso è lo stesso tempo per tutti? Non si può diminuire né si può aumentare: cambia proprio il modo, qualitativamente, in cui lo utilizziamo e spendiamo. Possiamo lavorare magari su questo, come punto di partenza.
1. Come rallentare la percezione del tempo
Il mio primo consiglio è proprio rallentare il tempo. Quale tempo? Quello esterno? No, abbiamo detto che non è possibile. Occorre rallentare il nostro tempo interno: il ritmo con cui procediamo con i nostri organi, con la nostra vita. Com’è possibile fare questo?
Prova a leggere per un minuto concentrandoti su ogni singola parola, cercando di pensare a tutte le lettere. Respira intanto, e senti l’aria che entra dalle narici e che esce dalla bocca. Abbassa il tono della voce e simula una lettura a rallentatore. Senti tutto muoversi già in maniera più lenta?
Cos’è successo? abbiamo abbassato il livello di ansie e frustrazioni semplicemente in pochi secondi. Immagina quindi che risultati puoi ottenere facendo questo esercizio ogni giorno. Una meditazione, una respirazione consapevole, un momento in cui “stare” semplicemente, perché è proprio questo il punto: il nostro ritmo interno va molto più veloce del ritmo esterno, del tempo scandito dalle lancette dell’orologio, perché andiamo subito nello stato di urgenza ed emergenza.
Pensiamo troppo facilmente al momento successivo: “Oddio devo andare via subito dall’ufficio perché devo prendere i figli a scuola!” “Oh no! Devo andare poi a fare la spesa, devo pensare a questo, devo andare da quell’altra parte.” Un affanno continuo che non permette però di godersi l‘unico momento che si può godere… il presente.
È per questo motivo che spesso abbiamo l’impressione di aver sprecato una giornata, poiché non c’è qualità e non c’è presenza: una presenza che va riconquistata ed allenata rallentando il tempo interiore.
2. Organizzare il tempo e la giornata
Organizza le cose che vuoi fare e a cui ti vuoi dedicare. Il giorno prima, o addirittura la settimana prima, stila la tua agenda della giornata: una lista con tutti gli impegni, gli appuntamenti e soprattutto ciò a cui ti vuoi dedicare, con annessi orari e persino scadenze.
Intendiamoci, non dobbiamo essere organizzati al punto da essere robotici e agire per schemi. Assolutamente! Semplicemente non avrai modo di pensare subito al momento successivo: ci penserà già la carta a farlo. Hai fatto questo lavoro già a monte, quindi ti rimane soltanto da seguire la scaletta che tu stesso hai stilato.
Ciò ti farà rasserenare e tranquillizzare, abbassare il livello di tensione.
3. Delegare agli altri
Delega, non fare tutto da solo. Un’altra pratica difficilissima che, però, parte da un assunto: non sei sempre insostituibile e non sei indispensabile. Non vuole essere una ferita alla tua autostima, ma è semplicemente un dato di realtà: se dai delle indicazioni chiare ai tuoi collaboratori al lavoro, alla tua famiglia o ai tuoi amici, e riesci a condividere un fardello troppo pesante da portare da solo, allora il tuo peso verrà condiviso e diventerà più leggero per tutti.
L’importante è trasmettere chiarezza, e se prima non rallenterai il tuo ritmo interno comunicherai ansia, frustrazione e urgenza alle persone che ti stanno attorno. Un clima che, direi, è meglio evitare.
Rallenta e trasmetti lentezza anche alle persone a cui deleghi il da farsi.
4. Staccare la spina del tutto quando è possibile
Quando è il momento di staccare, stacca del tutto! Se sei una persona che tende a portare il lavoro a casa, metti un confine alla sfera professionale, al tuo luogo di lavoro e alla sfera privata. Un confine che non ti permetta di contaminare lo spazio e il tempo più intimi, altrimenti rischia di diventare davvero tanto difficile conciliare le due dimensioni.
Certo ci sono le eccezioni: magari qualche giorno sarà necessario continuare del lavoro da casa, ma che siano casi isolati. La maggior parte delle volte bisogna staccare, specialmente quando vai in vacanza, un tempo che è dedicato esclusivamente per te. Non pensare al lavoro non pensare, ai social, ma goditi quel tempo libero, fosse anche un giorno, un weekend o la tua pausa caffè.
Qualsiasi tempo che per te sia libero dedicalo a te stesso, alla tua vita privata ed alla tua vita relazionale.
Conciliare lavoro e vita privata è possibile
Quindi, riepilogando: rallentare il tuo ritmo interno, organizzare la tua agenda, delegare e staccare del tutto. Questi sono i suggerimenti che oggi ho da darti per conciliare vita privata e vita professionale.
Se ti sono utili puoi condividerli con le persone che possono trarne beneficio, che stanno cercando di venirne a capo per conciliare le due sfere della propria vita, così importanti e così difficile a volte da mettere in contatto.
E se vuoi ricevere ogni giorno degli stimoli di riflessione extra, dei suggerimenti per crescere e migliorare la tua vita puoi unirti al nostro Training alla gioia e metterti in cammino verso la tua felicità mandandomi un messaggio su Whatsapp con scritto la parola “Consiglio” al 3293211971.
Ascolta “Come conciliare lavoro e vita privata” su Spreaker.