Come uscire dalla Zona di Comfort e vivere pienamente

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Come uscire dalla zona di comfort e vivere pienamente Counseling

Che cos’è la zona di comfort? Anche conosciuta come “Teoria della comfort zone”, sono sicuro che ne avrai sentito parlare.

La zona di comfort non è altro che quella bolla che ogni persona costruisce attorno a sé, fatta di abitudini, routine quotidiane, schemi di comportamento con le altre persone, dal modo di pensare ma anche dallo stile nel vestiario, nei gusti alimentari, nella musica ascoltata. Insomma, tutte quelle caratteristiche che fanno parte di ognuno di noi e che hanno una grossa specifica in comune: rappresentare una sicurezza!

La zona di comfort rappresenta infatti un campo certo, in cui si conoscono gli ostacoli e gli elementi tra cui muoversi, ed è per questo che fa sentire più sereni e tranquilli.
Uscire dalla zona di comfort, invece, diventa molto difficile perché si entra in contatto con un mondo sconosciuto, che spaventa e fa provare l’emozione della paura. È come affacciarsi dalla finestra e trovarsi immersi in un banco di nebbia: non si riescono a identificare le sagome che, per questo, appaiono mostruose. Come nel mito della caverna di Platone,  le ombre proiettate sulla parete appaiono come mostri che fanno tanta paura e costringono a non spingersi oltre.

Rimanere bloccati nella propria zona di comfort non permette di crescere. La tendenza, infatti, non è quella di uscire, ma di ritornare sui propri passi e rimanere al sicuro nella “zona comoda”; un atteggiamento problematico a lungo andare, e senza sviluppo non si raggiunge il proprio stato di benessere.

Se vuoi scoprire come uscire dalla tua zona di comfort, guarda il video o ascolta il podcast in fondo alla pagina. Altrimenti, continua a leggere l’articolo.

“La vita inizia alla fine della tua zona di comfort”

La paura non permette di uscire dalla zona di comfort. Pensa ad esempio a tutte quelle relazioni di coppia che vanno avanti per inerzia, nonostante ci sia sofferenza o non ci si ami più. Oppure, pensa a una situazione lavorativa che non ti rappresenta più: un ambiente che ti è ostile, in cui vieni trattato male e allo stesso tempo, però, rimanere ancorati lì rappresenta una base di certezza.

Ti faccio una domanda: di cosa hai paura? La tua paura è nella realtà? C’è davvero un pericolo, vero, oppure è una paura che deriva dal tuo modo di vedere le cose, da una visione ristretta, ostacolata che non riesci ad allargare a 360 gradi?

Sviluppa la visione allargata della realtà

Ti racconto una storia. Qualche anno fa, un amico stava vivendo il primo periodo di una storia di coppia, ne attraversava i primi entusiasmi, i momenti più felici, ma sperimentava anche le prime insicurezze ed incertezze. Ricordo in particolare un pomeriggio in cui continuava a dirmi “Se dovesse andare male? Se non dovessi piacerle più? Se ci lasciamo?”. Ad un certo punto gli dissi: “E se invece dovesse andar bene? Se invece la vostra relazione andasse a gonfie vele e la portaste avanti tranquillamente?”

In quel momento non sentivo di aver detto qualcosa di grande, però per lui fu importante: il volto sembrò illuminarsi e mi volle ringraziare più volte. Non perché da quel momento in poi iniziò a vedere tutto in positivo, – anche perché una visione solo positiva della realtà è comunque distorta e distaccata, non permette di fare contatto con quello che avviene – ma semplicemente perché al suo pezzo completamente negativo avevo aggiunto un pezzo positivo che gli potesse restituire una visione completa.

Sviluppare la visione di una realtà così com’è, a 360 gradi, per accoglierla e accettarla qualunque siano le conseguenze è il primo punto importante per uscire dalla zona di comfort. Quello che conta è iniziare a fare esperienza di ciò che avviene, il che mi porta al secondo punto.

Esperienza del cambiamento e zona di comfort

Sono un sostenitore dell'”esposizione graduale” alle esperienze: cosa significa? Di non buttarsi a capofitto nella zona incognita, uscire dalla zona di comfort e precipitare nel vuoto, ma venir fuori pian piano, con piccole azioni e gesti significativi che però nel tempo ti permettono di aggiustare il tiro.
Anche perché potresti dirmi: “Beh, ma se le conseguenze dovessero essere negative vuol dire che avevo ragione! Sarei dovuto rimanere al punto di partenza”.

Avere una zona di comfort più larga e uscire non significa collezionare solo successi, ma semplicemente fare esperienza di qualsiasi cosa avvenga. La cosa più importante è il processo, il percorso, perché ti permette di riflettere su come reagirai, cosa contatterai rispetto a un risultato che possa anche essere negativo, un successo parziale. È questa la cosa più importante. Puoi raggiungerla solo attraverso delle azioni: piccole, che però puoi controllare.

D’altronde, se ci pensi, è proprio quello che viviamo da quando siamo bambini: nel momento in cui muoviamo i primi passi, diciamo le prime parole, ci relazioniamo con le persone, siamo incerti, proviamo un po’ di ansia o angoscia, ci fa traballare. Però poi, piano piano, ci abituiamo e riusciamo, anche con gli incoraggiamenti dei nostri genitori, ad andare avanti e sviluppare nuove abitudini, nuovi comportamenti.

Uscire dalla zona di comfort – Riepiloghiamo

Il processo che mettiamo in atto quando usciamo dalla zona di confort si articola nello sviluppo di una visione a 360 gradi della realtà a sfavore di una visione limitata, nell’accoglienza del mondo per ciò che è e come si presenta e passare all’azione invece di risolvere le cose con il ragionamento, compiendo gesti piccoli con cui ti senti comodo, che puoi sostenere e che comunque ti permettano di crescere ed andare verso la direzione naturale verso cui muove l’uomo. Evolversi, svilupparsi e tendere al proprio benessere.

Se vuoi uscire dalla tua zona di comfort, posso aiutarti! Inviami un messaggio Whatsapp con su scritto la parola “Consiglio” al 3293211971 e ogni giorno ti invierò uno spunto di riflessione per il tuo percorso di cambiamento e crescita personale.

Ascolta “Come uscire dalla Zona di Comfort e vivere pienamente” su Spreaker.

Sebastiano Dato

Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

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