Sentirsi invisibili agli occhi delle altre persone

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Sentirsi invisibili agli occhi delle altre persone

“Mi sento invisibile”. Come fare a non essere trasparenti per gli altri?

Durante gli anni della mia adolescenza, ero un ragazzo molto timido e riservato. Me ne stavo tranquillo, seduto al banco vicino alla finestra in fondo all’aula, a svolgere il mio compito di bravo studente.
La mia era una classe numerosa, composta da 28 ragazzi, e per tutta la durata delle ore di lezione facevamo un gran casino. Nonostante avessi buoni rapporti con tutti, avevo la netta sensazione che i miei compagni riuscissero a vedere solo una parte di me, quella del bravo ragazzo composto che studia e aiuta gli altri a fare i compiti.

Si aspettavano che io fossi soltanto quello, ma in realtà sapevo di essere molto di più e per questo motivo provavo la sensazione di essere invisibile: non mi sentivo visto, compreso a pieno. Allo stesso tempo, osservavo con grande invidia il mio migliore amico che, invece, era esuberante e sempre al centro della scena, con i suoi modi di fare divertenti e bizzarri che intrattenevano e piacevano a tutti.

Mi chiedevo: perché mi vedono solo per i voti che ottengo a scuola? Perché per loro rimango soltanto il bravo ragazzo studioso? Perché mi sento debole e stupido?

Quando durante il periodo universitario mi sono trasferito in una città per me sconosciuta, lontana da casa mia, qualcosa è cambiato. L’idea di frequentare le lezioni con 180 persone di cui non sapevo nulla risvegliò in me quello che chiamo lo “spirito di sopravvivenza”, il quale mi spinse a tirar fuori tutta la mia personalità e a mostrarmi per chi sentivo di essere in realtà. Riuscii ad essere sfacciato e a conoscere gente, superando qualsiasi imbarazzo. Facevo lunghe conversazioni con i miei amici dopo le ore di lezione in cui mi divertivo a coinvolgere persone diverse, a riscoprire e condividere il mio lato divertente nelle relazioni.
Non solo mi sentivo visto, ma alcuni miei compagni mi ringraziarono per aver fatto da collante tra gruppi diversi di ragazzi che si erano formati e aver permesso loro di conoscersi e sviluppare nuove e belle amicizie.

Ti racconto questa storia per introdurre la risposta alla domanda che Mario, un lettore del blog, mi ha inviato su Whatsapp. Mi ha raccontato di sentirsi invisibile agli occhi delle persone, persino degli automobilisti che a volte non si fermano quando prova ad attraversare la strada, e mi chiede cosa può fare affinché gli altri si accorgano di lui.

Tu ti vedi o o ti senti invisibile ai tuoi occhi?

Sentirsi invisibile cela l’aspetto positivo di avere la grande voglia di condividere parti di sé, di comunicarle e trasmetterle alle persone con cui ci si relaziona. Pensa al desiderio di dare affetto ad un uomo o ad una donna, di costruire un progetto di vita insieme fondato sull’amore reciproco. La voglia di donare e mettere in comune, però, si blocca quando gli altri ti squalificano, quando non considerano ciò che hai da dire e ti fanno sentire non ascoltato, non visto… come se fossi un essere trasparente.

Sentirsi visti è un bisogno umano, che vuol dire affermarsi ed essere riconosciuti, accettando anche il fatto che ci sarà sempre qualcuno a cui non piaci. La prima domanda che voglio farti e su cui puoi riflettere è: tu ti vedi o sei invisibile ai tuoi occhi?
Nella storia che ti ho raccontato, la svolta è avvenuta nel momento in cui mi sono reso conto che io, per primo, non riuscivo a vedermi per chi ero veramente. Sapevo di avere dentro un valore molto più grande di quel che mostravo, ma contemporaneamente sceglievo di indossare il mantello dell’invisibilità e di nascondere a me stesso chi ero realmente, standomene da parte. Era per i miei occhi che prima di tutto mi sentivo invisibile.

Come fanno gli altri a vederti se tu per primo non riesci a vedere la tua immagine?
Se hai letto altri articoli su questo sito, sai che il primo passo è partire da te per prendere consapevolezza di ciò che avviene nelle relazioni con gli altri. Prova a portare alla luce chi sei davvero e a ricomporre la tua immagine riflessa allo specchio, a dipingere il tuo profilo fatto di interessi, carattere, potenzialità e talenti. Spogliati pian piano del mantello dell’invisibilità, di qualsiasi abito che hai indossato finora durante tutta la tua storia di vita, di ogni credenza su di te che hai ingoiato per arrivare, alla fine, alla vera essenza della tua persona.

Sarà come mangiare del buon cioccolato: se lo assaggi e ti piace, non potrai far a meno di mangiarne ancora; allo stesso modo, non potrai non esprimere la tua natura. Acquisendone sicurezza, sentendola sempre più tua, mostrandola e comunicarla con orgoglio al mondo, gli altri la noteranno e riusciranno a vederla, non la ignoreranno .

In che modo lasci che gli altri ti vedano?

La seconda domanda riguarda il modo in cui permetti agli altri di vederti. Hai mai riflettuto su questo?
Sai, c’è un’immagine che mi ha sempre affascinato e che ritrae la relazione come una danza: due ballerini che insieme si muovono e che tracciano forme armoniche guardandosi negli occhi, ascoltandosi a vicenda ed entrando in perfetta sintonia tra loro.
Se balliamo insieme ma io non seguo i tuoi movimenti, ti verrò incontro con troppa forza e rischierò di sbilanciarti e farti cadere; se tu non segui i miei, mi calpesterai i piedi.

Vedi, se hai bisogno di essere visto ma per diversi motivi scegli di nasconderti e di proteggerti sotto il  mantello, le persone non saranno in grado di accorgersi di te. Forse riuscirebbero a farlo se avessero la vista di Superman, ma quanta gente conosci con gli occhiali a raggi-x?
Quello che intendo dire è che avere l’aspettativa che siano gli altri a vederti senza che tu faccia nulla, celando l’intenzione di voler essere considerato, non crea armonia nelle relazioni. Le persone dovranno fare un grande sforzo per cercare di intuire le tue intenzioni, interpretarle e possibilmente cadere nell’errore: tutto questo genera una frustrazione che non si è facilmente disposti a sostenere, e si finisce per allontanarsi.

È quel che succede a chi ha desiderio di ricevere aiuto in un momento di bisogno e difficoltà ma non riesce a chiedere una mano; non lascia vedere questo lato di sé ma si aspetta allo stesso tempo che gli altri se ne accorgano gli vadano incontro.
A volte è necessario riconnettersi con le proprie emozioni, alzarsi in piedi, guardare i propri amici negli occhi e dire: “Voglio solo farvi sapere che io esisto”.

Dall’altro lato, invece, fare di tutto perché gli altri si accorgano di te crea l’effetto contrario. Voler occupare tutto lo spazio nella relazione con una persona, persino con gesti stravaganti, fa sì che stavolta sia l’altro a non sentirsi visto. Automaticamente, non avrà interesse a danzare con te e si allontanerà, lasciandoti nuovamente la sensazione di essere invisibile.
Domandati dunque se l’altro si sente visto nella relazione con te e trova il giusto equilibrio, talvolta permettendogli di seguire i tuoi movimenti, talvolta lasciando che sia tu ad essere condotto.

In conclusione

Essere invisibili agli occhi degli altri è umano ed è naturale voler invece essere considerati.
Sii tu per primo a vederti per far in modo che l’immagine che trasmetti sia chiara, nitida ed evidente.
Allo stesso tempo, chiediti in che modo lasci che l’altro si accorga di te e se, nelle tue relazioni, le persone si sentono viste o se hanno la sensazione di essere trasparenti.

Se anche tu come Mario vuoi raccontarmi una difficoltà che vivi e ricevere un consiglio su come superarla, mandami un messaggio su Whatsapp al numero 329 3211971 scrivendomi la tua storia. Spesso basta un piccolo stimolo per rimettere tanti pezzi insieme e comporre una nuova forma che ci piace e che ci faccia star bene.

Sebastiano Dato

Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

6 risposte

  1. Non mi sono mai sentita invisibile….. almeno che nn lo volessi quello che ci frega sono le aspettative

  2. Io vorrei proprio essere “invisibile”, non esserci, essere etereo, per stare in pace, fare quello che voglio, quando voglio, e come voglio. Desidererei essere invisibile perchè così non verrei preso in giro, anche nel mondo del lavoro, ed invece sono anche troppo visibile. Fare una vita per conto mio, con persone che ti apprezzano e non che ti prendano in giro, essere contrariato di continuo.

  3. Io non voglio essere invisibile ho 66 anni ma non li dimostro e dentro di me mi sento una di 40 , ho ripreso in mano la mia VITA e con la dieta e andando a correre facendo ginnastica aerobica e ascoltando la musica mentre corro nel Parco di fronte a casa mia , mi sento GRANDE….io non guardo le persone in faccia a parte che sono sposate fidanzate o giovani per cui ..,,.così sono gli altri che mi fanno sentire invisibile …..va be scusate io ce la sto mettendo tutta a maggio vado a Teatro devo solo prenotare a Milano intanto così vedo altre persone …devo frequentare altri posti ciao

  4. Mi sento invisibile agli occhi ???? delle ragazze. Ultimamente ho paura del rifiuto, eh mi rendo conto che difronte al nobil sesso in palestra fuori non mi sento accettato.

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