Trasformare il giudice interiore severo in alleato

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Trasformare il giudice interiore severo in alleato Coaching Online

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“Ho il giudice interno che non mi fa vivere”

Dall’alto della sua posizione autoritaria, il giudice interno emana sentenze, critiche e giudizi al fine di bloccare il tuo naturale movimento nel mondo. Insomma, questa voce interiore può diventare una bella gatta da pelare.
A tal proposito, Ruben, lettore del blog, chiede: come trasformare il giudice interiore severo da nemico ad alleato?

Puoi guardare il video qui di seguito oppure ascoltare la versione audio in alto in questa pagina. In alternativa, continua a legger l’articolo.

Il giudice interiore emana sentenze ingiuste

Il giudice interno è la tua parte super critica. È quella voce dentro di te, che ti appartiene, sempre pronta a dirti che non sei abbastanza, che sbagli, che presagisce un giudizio crudele dalla parte di chi ti sta accanto. Gli inglesi, infatti, lo chiamano inner critic, proprio per la sua tendenza a criticarti in maniera spietata.

Si tratta di un aspetto del tutto umanoGli animali agiscono secondo il proprio istinto: quando si arrabbiano, aggrediscono per attacco o per difesa e in pochi attimi esauriscono la loro carica emotiva. L’uomo, invece, ha una coscienza e razionalmente domina la parte impulsiva, regolando gli istinti.

Proprio per questa sua natura, il giudice interno blocca e inibisce l’autentica espressione di sé. Così, la voglia di agire e di muoversi nel mondo si scontra con una forza contrapposta, e ciò comporta una grande dispersione di energia.

Dialogo interno in un mondo fittizio

Il dialogo interno porta ad un mondo irreale. Il giudice interiore, con la sua voce, ti convince a considerare ciò che dice come verità assoluta. Ciò accade quando ti ammonisce per la tua rabbia, ricordandoti che arrabbiarsi è sbagliato; quando continuamente ti dice che non sei pronto e che dovresti prepararti di più; quando ti urla contro che non sei abbastanza.

La tua voce critica ti porta a vivere un mondo fittizio facendoti credere sia reale. E non solo: identificarti del tutto con le sue parole ti spinge a credere che tutto questo sia colpa tua e che derivi da te.
In realtà, il giudice interiore si forma nel tempo, in seguito all’educazione ricevuta in famiglia, alla formazione scolastica, agli incontri e alle relazioni amicali, ma anche grazia all’influenza della società e della cultura di appartenenza. Fattori che, come vedi, sono tutti esterni alla tua persona.

Come eliminare il giudice interiore

Non devi eliminare ma trasformare il tuo giudice. Si parla spesso di non dare ascolto a quella vocina dentro di te, ma in realtà non tutto ciò che dice viene per nuocere. Se infatti le si da troppa retta, si rimane incastrati; se però la si ignora totalmente, si rischia di peccare di presunzione e, comunque, di tralasciare una propria parte importante.

La funzione è anche quella di proteggerti. Lo fa in modo assolutistico, è vero, come un padre iperprotettivo, ma il giudice interiore vuole anche salvaguardarti, farti procedere con cautela nelle situazioni. Quello che puoi fare dunque è comprendere ciò che ha da dirti e capire come disinnescare il giudice interiore severo, filtrando il suo messaggio. A tal proposito, ti do 3 passaggi da compiere.

  1. Entra in conflitto affinché si risolva. L’unico modo per giocarvela, per te e il tuo giudice, è di salire sul ring e fare a pugni. La similitudine è azzeccata: affinché si risolva il conflitto, non va evitato ma portato a termine. Chiediti per chi è che porti avanti ciò che fai. Per te stesso oppure per accontentare qualcun altro? Di chi è la voce del tuo giudice? Cosa potete dirvi?
  2. Porta il dialogo interno su un altro livello. Dicevamo di riuscire a filtrare il messaggio del giudice interno. Cosa significa? Beh, contestualizzare qualsiasi cosa ti dica. Se ad esempio vuole inibire la tua rabbia poiché non accettabile, chiedigli chi è che dice che arrabbiarsi non è giusto, chi avrebbe da ridire, da cosa è stabilito ciò che è giusto e sbagliato.
  3. Anche il giudice ha la sua energia. La carica con cui si contrappone alle tue azioni ti appartiene: il giudice interno è una parte di te. Risolvere il conflitto con lui fa sì che l’energia possa ritornare pienamente ad essere sotto il tuo governo, così da avere una spinta in più nella vita di tutti i giorni.
    Riappropriati di quest’energia!

Conclusione

Il giudice interno è una delle fonti delle credenze limitanti e, anche se è facile crederlo, non dipendono da te ma da tantissimi altri fattori esterni. Se alimenti il conflitto con lui affinché si risolva, portando il dialogo su un livello specifico e non identificandoti con solo una parte di te, potrai acquisire nuove energie essenziali per poterti muovere liberamente nel mondo e con maggiore vitalità.

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Se vuoi invece lavorare sul tuo giudice interiore, cogli la possibilità di lavorare con me in un percorso di crescita ed evoluzione personale.

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Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

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