Cosa provi quando pensi: “Vorrei cambiare lavoro ma non so cosa fare del mio futuro”?
Ti piace e trovi sia appagante, oppure nel tempo hai imparato ad odiarlo e a non sopportare l’idea di alzarti la mattina?
Non amare il proprio lavoro al punto di volerlo cambiare non è affatto così poco comune come si pensa, nonostante siano tempi difficili per il mondo dell’impiego.
Complice la scuola che spesso non è in grado di orientare le competenze dei ragazzi; complice la famiglia che insegna a “mettersi in salvo” e ad assicurarsi la pagnotta da portare a casa; complice anche la voglia di essere indipendenti che incombe e devia subito il pensiero verso il guadagno immediato. Ascoltando tutte queste voci intorno a te, un giorno ti svegli ed un chiodo fisso si insinua nella tua testa: “È questa la vita che voglio?”.
Magari se ne parli ti dicono “Intanto ringrazia che hai un lavoro”, banalizzando il tuo senso di difficoltà e facendoti sentire in colpa. Certo che occorre esprimere gratitudine, ma perché è un esercizio che fa bene a te stesso. Ciò non vuol dire che non ti sia possibile scoprire di voler ambire ad altro, che ciò che attualmente fai non ti rappresenta più e che adesso vuoi cambiare vita!
E quindi arriviamo al punto cruciale: come mi comporto se ho capito che voglio cambiare lavoro ma non so cosa fare nella vita? Se l’unica certezza che hai adesso è che non ti piace più ciò che fai, come puoi realizzarti in qualcosa che ti soddisfi e che sia all’altezza dei tuoi desideri?
Scopriamo insieme i 3 passaggi per comprendere meglio come trovare la propria strada quando si ha già un percorso alle spalle e non si ha più idea di quale direzione prendere.
Decomprimi i pensieri
Uno dei motivi per cui non riesci a capire cosa vuoi fare nella vita è che la tua concentrazione è spostata sul problema che vivi e su ciò da cui vuoi andar via. Se la mattina vedi solo nero quando suona la sveglia, se tornando a casa senti l’irrefrenabile necessità di sfogarti lamentandoti dei colleghi, del capo e del traffico… capisci bene come gran parte delle tue energie siano investite per “contenere” il problema. Non ne rimangono abbastanza per uscire dal tunnel.
Come primo passaggio, allora, concediti del tempo per decomprimere i tuoi pensieri. Ritaglia uno spazio per staccare la spina e portare avanti attività che per te siano nuove o insolite: pratica la meditazione, viaggia nei weekend, incontra gente diversa dalle tue cerchie e fermati a parlare con loro per schiarire la nebbia nella tua testa e ricaricare le batterie.
Ricevere stimoli nuovi ti permette di interrompere la routine giornaliera che hai sviluppato nel tempo e che ora mal sopporti. Aiuti in questo modo la tua creatività ad emergere e a trovare nuove soluzioni al tuo cambiamento.
Se agisci senza riuscire a vedere cosa ti aspetta all’orizzonte, rischi di sganciarti da ciò che ti fa star male e di incastrarti nuovamente in una situazione altrettanto scomoda. Non vuoi questo, giusto?
Cosa faresti gratis?
Una volta riacquistata la lucidità per riflettere, carico di nuovi stimoli ed entusiasmo, puoi spostare l’attenzione su di te ed esplorare il mondo delle tue passioni e dei tuoi talenti.
L’unica condizione è che in questa fase non ti ponga alcun limite: lascia andare l’ansia di non sapere cosa fare nella vita, permetti che i pensieri arrivino spontaneamente senza frenarli o giudicarli, anche quelli che ti sembrano più assurdi.
- Pensa a cosa sognavi quando eri bambino, a quello che ti piaceva fare e ai giochi da cui ti sentivi rapito. Come ti spiego in questo articolo, i segni su quale sia la nostra strada sono conservati nei nostri ricordi d’infanzia. Rievocarli e portarli alla mente può orientarti e suggerire una direzione, cogliendo le caratteristiche e le qualità da cui eri attratto da piccolo e calandole nei contesti che vivi nel presente.
- Adesso rifletti su ciò che oggi ti piace fare di più al mondo. Qual è la cosa che faresti gratis nella vita? Qualora ti sembrasse banale come domanda, cerca di lasciar andare le resistenze. Abbiamo detto niente limiti, giusto?
Cosa faresti allora gratuitamente, senza ricevere alcun compenso e allo stesso tempo sentendoti vivo, soddisfatto e appagato? Dipingere, ascoltare le storie della gente, leggere libri, andare in moto, pubblicare foto sui social? Ciò che ti fa star bene è una forza che messa al servizio degli altri si trasforma in strumento professionale. Motivo per cui…
Apriti e relazionati con gli altri
Per quanto sia forte la tentazione di sfogarti, relazionati con le altre persone parlando di ciò che hai scoperto riflettendo su di te. Conosci nuove persone, ascolta la loro storia e racconta la tua. Frequenta corsi e seminari sulle tematiche che ti rappresentano e sii aperto al confronto sugli interessi comuni ai tuoi, ma anche su ciò che pensi non ti riguardi.
Incontrare le persone ti permette di raccogliere idee fresche a cui forse non avevi pensato, ma anche di coniugare i tuoi interessi e le tue competenze rispetto alle loro necessità. Cogliere i bisogni attraverso l’incontro ti guida nel modellare e dare forma alla tua identità professionale futura, con l’obiettivo di cambiare lavoro e di realizzarti in ciò che desideri.
In conclusione
Decomprimi i pensieri, esplora dentro di te e relazionati con le persone. Sono i tre passaggi che ti aiutano a sbloccarti e trovare la direzione da seguire, per poi disegnare il tragitto e le tappe necessarie da attraversare fino alla meta. Cambiare lavoro, sentirti libero e appagato.
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