Cosa sono le emozioni e a cosa servono?

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Cosa sono le emozioni e a cosa servono?

Cosa sono le emozioni? Che ruolo svolgono nella nostra vita?

L’emozione è come un amico che bussa all’improvviso alla porta di casa perché ha qualcosa di importante da riferirti. Non sai quando arriverà, ma stai certo che le sue parole ti saranno utili.

Le emozioni rappresentano infatti il linguaggio con cui il tuo corpo entra in comunicazione con te. Quando ha qualcosa da dire si fa sentire mandandoti dei segnali fisici, e lo fa anche con arroganza e insistenza. Se non gli presti la giusta attenzione, si indispettisce e si mette ad alzare il tono di voce, come quando senti un fascio di nervi tesi alla pancia per il nervosismo e nel tempo si trasforma in nausea, gastrite o addirittura ulcera.

Le emozioni sono una finestra sul mondo: permettono di dare una specifica chiave di lettura a una situazione che si vive e di agire di conseguenza. Ognuno può provare emozioni diverse nei confronti della stessa esperienza e mettere dunque in atto azioni e comportamenti differenti. Questo perché ogni persona è unica e ha la propria visione della realtà, ed è il motivo per cui c’è gente che prova disgusto alla vista di un insetto ed altri, invece, riescono a scacciarli con freddezza.

A cosa servono le emozioni?

Immagina di trovarti in auto mentre guidi per le vie della tua città. Stai tornando a casa dopo una dura giornata di lavoro e pregusti già un po’ di meritato riposo. Ad un incrocio, però, accade qualcosa: una macchina guidata da un automobilista distratto non rispetta le regole per la precedenza e ti taglia la strada, costringendoti ad inchiodare per evitare di colpirlo. In quella brevissima frazione di secondo, il ritmo del battito cardiaco è aumentato, hai sentito un forte calore al viso, la sudorazione è andata alle stelle.

Hai percepito una serie di sensazioni che il tuo corpo ha attivato tramite l’emozione della paura per avvisarti di una situazione improvvisa di pericolo e metterti subito nella condizione di poter frenare, evitando così un brutto incidente.
La paura in questo caso è stata di vitale importanza, eppure fa parte proprio di quella categoria di emozioni che spesso vengono represse ed evitate perché poco piacevoli da sentire.

Più in generale, siamo abituati a distinguere tra emozioni positive ed emozioni negative, influenzati dal fatto che in passato ci hanno insegnato che le prime rendono felici mentre le altre causano sofferenza. In realtà, tale distinzione non ha molto senso e non porta alcun vantaggio: tutte le emozioni compongono il mosaico della felicità poiché ci stimolano a rispondere al mondo nel modo che per noi è adeguato e ci attivano ad agire per soddisfare un nostro bisogno. Insomma, le emozioni ci orientano e ci danno una direzione da seguire… ci fanno sentire vivi!

Reprimerle, evitarle e soffocarle ti aliena da te stesso e dal tuo corpo, causando una perdita di fiducia nelle tue capacità. Smarrisci la strada verso cui procedere ed entri in uno stato ansioso in cui sono tante le sensazioni percepite, ma non riuscendo a coglierne una non hai ben chiaro cosa fare.
Darti la possibilità di sentire un’emozione, di riconoscerla chiamandola per nome, di esprimerla nella relazione con gli altri spesso ti permette di sciogliere dei nodi e di sbloccare le situazioni in cui sei incastrato poiché tutto ricomincia a fluire: l’eccitazione e le sensazioni possono trasformarsi in azione.

Emozioni primarie e la loro funzione

Le emozioni possono essere paragonate ai colori: così come il rosso, il blu e il giallo, esistono sei emozioni primarie che combinate tra loro danno origine ad altre emozioni secondarie. Questa distinzione fu formulata dallo psicologo Paul Ekmanche osservando gli abitanti di una tribù della Paqua Guinea notò come alcune espressioni facciali di base potessero essere considerate universali poiché riscontrabili su altri volti di popolazioni del mondo diverse.

Dato che sarebbe piuttosto complicato parlare di tutte le combinazioni che costituiscono le emozioni secondarie, ti elenco le sei emozioni primarie con cui il tuo corpo si mette in comunicazione con te e il messaggio che con esse vuole veicolare.

  • La gioia è un’emozione che ti dice che un bisogno è stato soddisfatto. Il corpo chiede di festeggiare, di premiarti e di condividere con gli altri come ti senti per coinvolgerli e contagiarli con il tuo stato emotivo.
  • La rabbia “esplode” da un bisogno che non è stato soddisfatto o in quei momenti in cui ti senti privato di qualcosa. La richiesta è quella di rispondere, di creare qualcosa che possa colmare il vuoto dentro di te.
  • Provi tristezza quando vivi la perdita di qualcuno o qualcosa. Può sembrare banale, ma il messaggio alla base è quello di piangere e di rimanere in contatto con il tuo stato di dolore e sofferenza. Inoltre, essere triste rivela la necessità di aver qualcuno che ti stia accanto, una persona a cui affidarti e chiedere aiuto.
  • La tanto odiata paura ti mette in guardia e ti avverte della presenza di un pericolo, chiedendoti di scacciarlo e neutralizzarlo oppure di allontanarti ed evitarlo. Di fatto, è un’emozione che garantisce la sopravvivenza!
  • Il disgusto ti avverte di qualcosa che non ti piace e ti spinge a “sputare”, a gettar via e allontanare tutto quello che non è buono per la tua vita.
  • Infine, lo stupore si manifesta nel momento in cui ricevi una risposta del tutto inaspettata ad un bisogno. Ti invita ad aprirti ad una piacevole novità e ad accoglierla dentro di te.

In conclusione

Le emozioni rappresentano il linguaggio con cui il corpo entra in comunicazione con noi e ci spingono ad agire in risposta a una situazione o a un contesto che viviamo.
Etichettare e cercare di reprimere alcune emozioni non è buono: tutte svolgono un ruolo fondamentale per sentirci vivi, ci orientano, ci danno la direzione da seguire e insieme contribuiscono alla costruzione della nostra felicità.

Che rapporto hai con le tue emozioni? Le ascolti oppure a volte le ignori e le tieni a bada? Raccontamelo con un messaggio Whatsapp al 3293211971.

Sebastiano Dato

Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

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