Come riconoscere i propri bisogni e capirsi

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Riconoscere i propri bisogni è importante per capire come agire nel mondo. Attraverso l’ascolto di sé, infatti, è possibile orientare le proprie azioni al fine di sentire che le proprie necessità sono state soddisfatte.

Ascoltarsi, allora, vuol dire creare uno spazio di contatto: una relazione profonda con sé stessi, che porta di conseguenza a una relazione profonda con gli altri.

Come ascoltare sé stessi?

Ascoltarsi viene comunemente inteso come l’azione di dare peso ai propri pensieri: l’ascolto del ruminio mentale. Tuttavia, ascoltare la testa equivale al contatto soltanto con una parte di sé e che conduce ad azioni meccaniche, automatiche, o ad un “fare” caotico che non tiene conto di ciò che realmente si vuole per la propria vita.

Il punto di partenza per ascoltarsi è il corpo. Gran parte del lavoro che svolgo con le persone nei miei percorsi si basa sullo spostamento dell’attenzione dai pensieri alle sensazioni e alle emozioni proprio attraverso la corporeità.

Come riconoscere i tuoi bisogni in 4 step

Lo schema che è possibile seguire per imparare ad ascoltare e riconoscere i propri bisogni è composto da 4 fasi:

  1. Sposta l’attenzione su cosa senti in questo momento. Concentrati sulle sensazioni del corpo, sulle percezioni in relazione a uno stimolo esterno o interno. Di quale emozione si tratta?

    Un piccolo appunto: il neuroscienzato Damasio afferma che le emozioni sono schemi d’azione nel corpo, che danno la direzione da seguire per ritrovare l’equilibrio. Ricorda quindi che non esistono emozioni positive o negative, poiché tutte (da quelle piacevoli da provare a quelle spiacevoli) indicano un bisogno da soddisfare.
  2. Nota i pensieri che formuli nella tua mente rispetto a ciò che stai sentendo. E soprattutto, chiediti cosa vuoi a riguardo. Inizia ad immaginare ciò che ti piacerebbe fare per rispondere ai tuoi bisogni, pensando a ciò che ti serve, ciò che puoi darti il permesso di seguire.
  3. Agisci, mettendo in atto le azioni per soddisfare il tuo bisogno.
  4. Nota come ti senti adesso, dopo aver agito. Se provi soddisfazione e i tuoi livelli di attivazione sono tornati in equilibrio, allora avrai modo di notare che le azioni erano in linea con i tuoi bisogni. In caso contrario, puoi tornare ad ascoltarti per ricontattare ciò che vorresti fare e trovare una strada più congrua alla tua serenità.

Se in un determinato momento non puoi soddisfare un bisogno per diversi motivi (ad esempio hai fame, hai bisogno di mangiare ma ti trovi nel bel mezzo di una riunione), il processo viene sospeso fino al momento in cui, finalmente, potrai mettere in atto le azioni per chiudere il ciclo. Accade quando contemporaneamente entri in contatto con due bisogni differenti, e scegli di dare ascolto soltanto a uno di essi in quel preciso istante.

Nel videopodcast che puoi ascoltare in cima alla pagina ti mostro l’intero processo con un esempio pratico.

Il pensiero è al servizio del sentire

Nel processo di riconoscimento e ascolto dei bisogni, il pensiero è al servizio del sentire. Non il contrario. Partendo dal corpo, ascoltando gli stimoli, le sensazioni e le emozioni, riconosci un bisogno e il pensiero da significato all’esperienza nel qui e ora.

Molto spesso, invece, accade il contrario. Si cerca di dare significato alle esperienze sulla base di esperienze passate e pensieri automatici, senza connettersi a ciò che si sta sentendo nel presente e alle sue sfumature uniche e irripetibili. Proprio qui, si viene a creare l’incastro che impedisce di agire nella direzione di soddisfare un proprio bisogno emergente.

Conclusione

Riconoscere i propri bisogni è un processo che parte dal basso, dal corpo, e non dai pensieri. La parte cerebrale va infatti utilizzata per dare significato all’esperienza corporea, che indica cosa sentiamo e verso quale bisogno orientarci.

Durante i miei percorsi lavoro molto su questo aspetto con le persone, poiché contattarsi è la base per sviluppare autostima e costruire relazioni profonde. Connettersi ai propri bisogni per aiutare anche gli altri ad incontrarli.
Sulla pagina del percorso puoi richiedere la prima chiamata gratuita conoscitiva se vuoi iniziare un lavoro su di te, per capire cosa possiamo fare insieme e spiegarti nel dettaglio come funziona.

Sebastiano Dato

Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

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