Gestione dei conflitti e delle incomprensioni con la comunicazione non violenta

Tempo di lettura: 3 minuti
Ascolta “Gestire, risolvere o evitare i conflitti con la comunicazione non violenta” su Spreaker.

Impara a gestire e risolvere i conflitti e i litigi… senza violenza!

Conflitti tra colleghi, conflitti in famiglia, conflitti di coppia: i litigi, dovuti o meno ad incomprensioni, possono essere una bella gatta da pelare.
Puoi far appello alla comunicazione non violenta di Rosenberg per gestirli e risolverli, imparando a vedere la realtà con gli occhi dell’altro e, addirittura, da un punto di vista esterno. Vediamo insieme come fare.

Puoi guardare il video qui di seguito oppure ascoltare in cima alla pagina la puntata in versione podcast.

Facciamo un riepilogo

Lo scontro: giusto contro sbagliato (il nemico)

00:25 Siamo spesso abituati a vedere le cose in due modi: giusto o sbagliato. Di conseguenza, ci sarà chi farà bene e chi invece, sbagliando, farà male. Ma cos’è bene o male? Ecco che il confronto diventa scontro, e nelle lotte ciascuno vuole “vincere” sull’altro.

01:10 A cosa serve, però, voler avere ragione? Oltre la soddisfazione personale momentanea, praticamente a nulla se non il rancore e l’astio degli altri o, ancora, il dispiacere di chi ci sta di fronte.

Gestione dei conflitti con la comunicazione non violenta

1:24 I 4 step della comunicazione non violenta di Marshall Rosemberg, ti aiuteranno nella gestione dei conflitti per poterli risolvere senza aggressività, nell’ottica del contatto e della relazione sana.

  1. 1:50 Osservazione: questo primo step ti permette di spostare il focus dall’accusa giudicante (tendenza automatica che si innesca facilmente) all’osservazione, appunto, di un dato oggettivo. Non “Vuoi sempre essere quello che decide!”, quindi, ma “Questa volte hai deciso tu per me”.
  2. 3:30 Esprimere le proprie emozioni: fare riferimento a ciò che provi sulla base delle emozioni di base fa sì che tu possa condividere il tuo stato d’animo senza giudizio. È diverso dire che provi rabbia dall’affermare di sentirti manipolato (e cioè che l’altro ti sta manipolando, ovvero un giudizio dell’intenzione).
  3. 4:30 Comprendere il bisogno: qual è il tuo bisogno mentre litighi? Spesso ciò che porta avanti un conflitto è una necessità egoica, come farla pagare a qualcuno o imporre la propria visione. Come già detto, però, questo bisogno serve a ben poco. Scava più a fondo e trova quella motivazione più solida, quale può essere sentirti coinvolto nelle decisioni di coppia o sentirti riconosciuta dal tuo capo.
    6:10 E qual è il bisogno dell’altra persona, la sua motivazione di fondo? Riconoscere le necessità altrui non crea separazione, come nello scontro, bensì connessione e relazione!
  4. 8:15 Formula una richiesta chiara: nel modo più schietto, diretto e cristallino possibile, richiedi ciò che ti farebbe star meglio oppure proponi una strada che possa unire le due differenti visioni così da, finalmente, avere unione e riconciliazione (e che siano i vostri bisogni soddisfatti).

La comunicazione non violenta crea unione

In conclusione, il metodo della comunicazione non violenta unisce, tenendo conto delle esigenze di ciascuno e rispettando lo stato d’animo delle persone che si trovano a discutere e litigare. È lo stile di comunicazione efficace del NOI, e non dell‘Io contro Tu.

Fammi sapere con un commento se stai applicando i 4 step e come ti stanno aiutando nel gestire i conflitti.
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Se invece vuoi una guida nel tuo cammino per imparare a gestire i conflitti e avere gli strumenti per affermare il tuo potere personale e costruire relazioni felici, contattami per fissare la prima chiamata e iniziare il mio percorso di cambiamento in 10 settimane.

Un abbraccio e alla prossima!

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Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

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