L’articolo in sintesi
Rispondere al giudizio altrui non significa controbattere a tono e vincere una discussione o una lite. Al contrario: per imparare a rispondere ai giudizi è importante uscire proprio da quella logica di potere che ci spinge a voler “dominare” a tutti i costi.
In questo articolo non ti spiegherò come rispondere a tono per vincere un conflitto e sottomettere l’altro. Ciò che ti propongo, invece, è una prospettiva diversa.
Parlando di giudizio, c’è una cosa interessante che ti faccio subito notare: nella lingua italiana, tendiamo ad utilizzare molto di più l’espressione “mi sento offeso” rispetto a “mi hai offeso”, addossandoci la responsabilità del nostro stato d’animo.
E in fondo è davvero così: la risposta al giudizio degli altri è prima di tutto una risposta interiore.
La tua reazione emotiva ha più a che fare con te che con il giudizio stesso.
Come fare a non prendersela quando ti giudicano
A volte le persone sono molto brave a toccare i tuoi “nervi scoperti”. Se però cerchi in tutti i modi di rispondere a tono, rimani incastrato in un meccanismo che ti fa star male, soprattutto se quelle modalità non ti appartengono.
Bisogna prima di tutto liberarsi dalla risonanza con quel giudizio: non lasciare che ti influenzi.
I suggerimenti che ti propongo per rispondere al giudizio degli altri senza prendertela sono 3:
- Se i giudizi ti fanno star male, chiediti come hanno a che fare con te. Cosa c’entri tu con quel giudizio? Come ti rappresenta? Quale immagine vuoi dare agli altri di te, e che con quel giudizio viene macchiata?
- Va’ oltre i comportamenti e sospendi i tuoi di giudizi. Lascia stare le etichette (quello lì è un narcisista, quell’altra è una persona cattiva), che portano solo ad altri conflitti.
Osserva, e trova invece il bambino ferito dentro l’altro, che sta cercando in tutti i modi di soddisfare un proprio bisogno con gli strumenti che ha a disposizione… senza riuscirci. - Se inizi a guardare gli altri in questo modo, attiverai la gentilezza e la compassione. Sarai addirittura dispiaciuto per ciò che fanno, e vorrai attivarti per fare qualcosa per loro e aiutarli.
Ed è proprio questo circuito della compassione una delle porte d’accesso al benessere: la tua sensibilità diventa la tua forza, e impari a tutelarti.
Io e miei allievi lavoriamo spesso su questo aspetto all’interno del mio percorso Afferma chi sei, in cui aiuto le persone sensibili a creare rapporti autentici e a prendersi lo spazio di cui hanno bisogno e che meritano senza sensi di colpa.
C’è una prima chiamata gratuita a cui puoi accedere compilando il questionario nella pagina dedicata, lì troverai anche alcune testimonianze che puoi guardare per capire in cosa ti aiuterà quello che faremo insieme.
Un abbraccio, alla prossima!