Rancore e risentimento: come riuscire a perdonare

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Rancore e Risentimento: come riuscire a perdonare Counseling Online

“Non riesco a perdonare” – Cosa significa portare rancore e risentimento?

Rancore e risentimento sono gli stati d’animo vissuti dopo aver subito un torto nei confronti della persona stessa che l’ha causato. In questo articolo ti parlo di cosa significhi portare rancore, ma soprattutto di come aver accesso a uno stato elevato e positivo: il perdono.

Puoi guardare il video che segue oppure ascoltare la versione podcast in fondo alla pagina. In alternativa, continua a leggere l’articolo.

Portare rancore cosa significa?

L’etimologia di rancore è rancere. Si fa riferimento all’acido, e difatti il rancore è uno stato d’animo corrosivo che, come un liquido tossico, bolle e ribolle all’interno di te. Risentimento fa riferimento proprio a questo processo: sentire e risentire tali emozioni legate al passato ma ancora vive, rafforzandole.

Il rancore è costituito da rabbia e dolore. Il dolore, scaturito da un evento sofferente vissuto in passato; la rabbia, innescata dalla voglia di aggredire il mondo e che, però, è stata contenuta e repressa. Tali emozioni, non avendo ascolto, continuano a vivere poiché cercano in tutti i modi di ottenere la tua attenzione. È un circolo vizioso: non dare loro la possibilità di espressione continua ad alimentarli.

Ho incontrato una persona che mi ha raccontato la sua storia. In passato ha subito un torto da parte della compagna che l’ha ferito. Mi dice che è riuscito a perdonarla nonostante tutto, imparando a convivere con la sua rabbia, ma che ancora oggi capita che non riesca a trattenersi dal rinfacciarle tutto quando litigano. “Eppure l’ho perdonata! Perché succede questo?”

Riuscire a perdonare o credere di perdonare

Hai perdonato o credi di aver perdonato? Il perdono è un atto che si concede all’altro, ma che prima di tutto deve avere un’azione pacificatrice su se stessi. A tal proposito, si può perdonare oppure si può credere di perdonare.

Quando sei convinto di perdonare ma ciò non avviene realmente, stai compiendo soltanto un atto cognitivo. Il rancore riemerge, ti tortura costantemente come una goccia sulla fronte ed esce fuori sotto forma di rabbia “immotivata” o di aggressione verbale contro persone che non sono direttamente oggetto della tua emozione.

È la rabbia a chiedere la priorità. Tutto questo succede perché l’emozione della rabbia richiede attenzione prioritaria. Fin quando non ti dai il permesso di esprimerla (e non di sfogarla su diversivi come il sacco da boxe), il tuo dolore continuerà a perdurare nel tempo e non potrai accedere al vero perdono.

Esprimere la rabbia è l’aspetto principale

La rabbia non espressa muta e cambia forma. Quando non esprimi la rabbia, essa assume sembianze distruttive che non uniscono le persone, bensì creano separazione. Una tra tutte: il desiderio di vendetta.

Quando non vuoi altro che vendicarti sull’altro, il desiderio nascosto che provi è quello di annientare la persona che rappresenta per te l’ostacolo che ha intralciato la tua progettualità. Vendicarsi ricambiando uno screzio o con scenari molto più gravi e devastanti, è un modo per costringere l’altro alla stessa condizione di dominato che tu stesso hai vissuto a causa sua.

È vero, nell’immediato può anche dare una certa soddisfazione, tipica delle relazioni di potere. A lungo andare, però, emerge un vuoto interiore enorme dovuto al fatto di non aver soddisfatto un bisogno molto più profondo. Bisogno di rispetto, di ascolto, di accoglienza; tutte necessità che le energie della rabbia, se messe al tuo servizio, possono aiutarti a soddisfare attraverso l’espressione sana di questa emozione.

Se non esprimi la tua rabbia non puoi perdonare. Come ti dicevo prima, puoi anche tenere a bada le tue emozioni, ma di conseguenza puoi solo credere di perdonare. La parte arrabbiata dentro di te non potrà affidarsi, non si fiderà di quel perdono.
Perdonare d’altronde, se è un atto sincero, vuol dire concedere all’altro una seconda chance per-dono sul piano relazionale, affettivo, progettuale, eccetera. La convinzione, invece, regala un’illusione che appanna la vista di entrambe le persone.

Come riuscire a perdonare e superare rancore e risentimento

Tre passi sono necessari per riuscire a perdonare:

  1. Non giudicare la tua rabbia. Quando condanni le tue emozioni per qualsivoglia dubbio (“Forse sto esagerando. Forse non ho ragione”), non sei in ascolto di te. Avere cura e attenzione per la tua rabbia ti permette di accettarla e coglierne il messaggiocomprendere il bisogno a cui ti riconduce per cercare di soddisfarlo.
  2. Esprimere la rabbia. Non significa sfogarla né scadere nella violenza, bensì agirla a favore delle tue necessità. Un esempio tra tutti: esprimere la rabbia e orientarla al fine di ottenere giustizia per un’offesa che ti è stata arrecata. Oppure, ancora, per aver il rispetto di cui hai diritto e che ti è stato privato.
  3. Infine, perdona l’altro. Dopo aver espresso la tua rabbia, sei pronto a riabbracciare. Sia chiaro, non è detto che sia concessa una seconda possibilità all’altro; ciò che importa è che avvenga un atto pacificatore, che permetta di chiudere quest’esperienza per lasciare che altre possano essere vissute pienamente.
    Il perdono consiste proprio nel mettere pace dentro di sé, per poi portarla nella relazione.

Conclusione

Ci sono delle relazioni per cui provi rancore? Situazioni affettive e professionali che vivi con risentimento? Raccontamelo con un messaggio Whatsapp al 3293211971.
Se vuoi, puoi anche ricevere un messaggio con una riflessione extra ogni mattina unendoti al nostro Training alla Gioia: mandami un messaggio con su scritta la parola “Consiglio” allo stesso numero.

Se infine vuoi imparare ad esprimere la tua rabbia e metterla al servizio dei tuoi bisogni, contattami per intraprendere con me un percorso di crescita ed evoluzione personale su Skype.

Ascolta “Rancore e Risentimento: come riuscire a perdonare?” su Spreaker.

Sebastiano Dato

Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

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